Campo San Stae
Il Campo San Stae deve il suo nome alla chiesa di Sant Eustacchio che ne occupa la maggioranza dello spazio schiacciando alla sua sinistra l’antica Scuola dei Tiraoro e Battioro che passa quasi inosservata per via delle statue, che animano la facciata della chiesa attirando l’attenzione dei visitatori.
La chiesa ha origini molto antiche e sono disponibili pochissime testimonianze circa la sua struttura prima che il Doge Alvise II Mocenigo ne commissionò il restauro a sue spese nei primi del 1700.
Le sculture che popolano la facciata di San Stae, sono state bollate da diversi storici dell’arte come un maldestro tentativo di emulazione del Bernini, le cui opere a Roma avevano suscitato lo stupore generale.
Di fianco alla chiesa, quasi come “complemento d’arredo”, leggermente arretrata si trova la Scuola dei Battioro; espressione del rococò Veneziano.
Il nome dell’architetto a cui attribuirla è incerto, alcuni sostengono si tratti di Giangiacomo Gaspari.
L’arte dei battioro era antichissima: l’oro, per la sua duttilità, consentiva di essere lavorato in sottilissimi fili da inserire nelle sete o come ornamento per quadri ed opere scuoltoree.